Le Mie Scarpette Rosse

Mi piacerebbe, poter dire che le mie scarpette rosse sono soltanto il frutto di una moda autunnale, ma oggi non è così. Le indosso con più consapevolezza, soprattutto dopo le notizie terrificanti delle ultime settimane. Eppure soltanto nel 2023 le donne vittime di femminicidio in Italia sono state 103. L’ultima vittima troppo giovane, che a breve si sarebbe laureata. Le mie scarpette rosse oggi, sono il simbolo della storia di molte donne che non ci sono più. Vittime spesso di un sentimento ossessivo, malato, possessivo, che viene confuso con l’amore ma che amore non è. Il Femminicidio. Questa è la parola che viene utilizzata per ricordare la fine di molte donne, oggi scomparse, eppure il problema nasce molto prima. Oggi indosso le mie scarpette rosse non soltanto in ricordo di tutte quelle vittime di un sentimento malato, ma nella speranza che tante cose possano cambiare già da prima……

”Mi volto continuamente, ad ogni piccolo rumore. Non ho bevuto troppo, sapevo che sarei dovuta tornare a casa da sola. Una figura maschile appare dietro di me. L’ansia mi assale. Che faccio? Aumento il passo? Attraverso la strada!. Forse è meglio camminare nel centro della strada, cosi eventualmente, in caso di necessità, mi vedono. Una macchina arriva e si accosta. Procede al passo con me. Non mi volto. Cammino dritta e li ignoro: “Che fai ti credi troppo bella per degnarci di un tuo sguardo?”. Ridono. Si stancano. Qualche fischio e poi vanno via. Come non detto. Comincio a correre. Quei 500m per arrivare a casa mi sembrano un eternità. Papà aveva ragione, forse avrei dovuto prendere il taxi! Ma potrò mai girare soltanto in taxi per la mia città? E poi anche in quel caso, entri e per prima cosa, condividi la tua posizione in tempo reale con le tue amiche. Mai il telefono scarico, mai addormentarsi! Poi speri che il taxista non ti faccia domande scomode, ma spesso accade. Domande e affermazioni della serie “Che belle ragazze che siete! Ah ho sempre avuto un debole per le ragazze italiane, ma ce l’hai il fidanzato, vivi sola?” sono all’ordine del giorno e subito riaffiora la paura. Qualcuno potrà pensare che queste situazioni “CE LA SIAMO ANDATE A CERCARE”. Come fa una ragazza vestita bene mentre torna a casa la sera a non pensare di attirare attenzioni ?. Eppure le violenze avvengono un po’ ovunque e hanno tante sfumature: verbali, psicologiche, fisiche e nel peggiore dei casi possono essere fatali. Io, comunque, continuo a non perdere la speranza e spero. Spero in un giorno dove potrò tornare a casa senza paura e senza dover chiedere a qualcuno di potermi riaccompagnare. Di non trovarmi più in situazioni dove vengo seguita e devo entrare in un negozio ad aspettare di sentirmi al sicuro. Di non dover più sentire la voce delle mie amiche impaurite al telefono, dopo che qualche sconosciuto gli abbia urlato le peggiori cose, le abbia seguite e fatte sentire degli oggetti, non delle persone. Non voglio più sentire di storie di mie amiche che hanno subito violenze sotto casa o in dei posti dove si sentivano al sicuro. E soprattutto non voglio più leggere di donne uccise per ossessione, perché QUESTO NON É AMORE. Nella speranza di un futuro migliore indosso le mie scarpette rosse e penso a tutte loro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *